KATA IWANHN

 

Proemio

Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi,

dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono,

sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo,

e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.

La loro comunità, infatti, è composta di uomini

i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo

nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre,

ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti.

Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale

con il genere umano e con la sua storia.

 

The joys and hopes, the grief and anguish of the people of our time,

especially of those who are poor or afflicted,

are the joys and hopes, the grief and anguish of the followers of Christ as well.

Nothing that is genuinely human fails to find an echo in their hearts.

For theirs is a community of people united in Christ

and guided by the holy Spirit in their pilgrimage towards the Father's kingdom,

bearers of a message of salvation for all of humanity.

That is why they cherish a feeling of deep solidarity

with the human race and its history

 

(COSTITUZIONE PASTORALE GAUDIUM ET SPES SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO)

 

 

Aeneadum genitrix, hominum divomque voluptas,

alma Venus, caeli subter labentia signa

quae mare navigerum, quae terra frugiferentis

concelebras, per te quoniam genus omne animantum

concipitur visitque exortum lumina solis

 

(…)

muta metu terram genibus summissa petebat

(…)

tantum religio potuit suadere malorum.

Lucretius, De Rerum Natura                           

 

 

La Capra

 

Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.

Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi,prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.

In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.

 

Umberto Saba                                                              

 

 

L’ora di Barga

Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell'ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.

Tu dici, E` l'ora; tu dici, E` tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,
cose ch'han molti secoli o un anno
o un'ora, e quelle nubi che vanno.

Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d'ale e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l'altro risponde,
e, quando altrove l'anima è fissa,
gli strilli d'una cincia che rissa.

E suona ancora l'ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e consiglia,
e grave grave grave m'incuora:
mi dice, E` tardi; mi dice, E` l'ora.

Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che cadi blanda dal cielo!
Ma bello è questo poco di giorno
che mi traluce come da un velo!
Lo so ch'è l'ora, lo so ch'è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.

Lascia che guardi dentro il mio cuore,
lascia ch'io viva del mio passato;
se c'è sul bronco sempre quel fiore,
s'io trovi un bacio che non ho dato!
Nel mio cantuccio d'ombra romita
lascia ch'io pianga su la mia vita!

E suona ancora l'ora, e mi squilla
due volte un grido quasi di cruccio,
e poi, tornata blanda e tranquilla,
mi persuade nel mio cantuccio:
è tardi! è l'ora! Sì, ritorniamo
dove son quelli ch'amano ed amo.

Giovanni Pascoli                                                     

 

 

“Non posso non rivolgere, infine, una parola anche agli scienziati, che con le loro ricerche ci forniscono una crescente conoscenza dell'universo nel suo insieme e della varietà incredibilmente ricca delle sue componenti, animate ed inanimate, con le loro complesse strutture atomiche e molecolari. Il cammino da essi compiuto ha raggiunto, specialmente in questo secolo, traguardi che continuano a stupirci. Nell'esprimere la mia ammirazione ed il mio incoraggiamento a questi valorosi pionieri della ricerca scientifica, ai quali l'umanità tanto deve del suo presente sviluppo, sento il dovere di esortarli a proseguire nei loro sforzi restando sempre in quell'orizzonte sapienziale, in cui alle acquisizioni scientifiche e tecnologiche s'affiancano i valori filosofici ed etici, che sono manifestazione caratteristica ed imprescindibile della persona umana. Lo scienziato è ben consapevole che « la ricerca della verità, anche quando riguarda una realtà limitata del mondo o dell'uomo, non termina mai; rinvia sempre verso qualcosa che è al di sopra dell'immediato oggetto degli studi, verso gli interrogativi che aprono l'accesso al Mistero ».

 

Finally, I cannot fail to address a word to scientists, whose research offers an ever greater knowledge of the universe as a whole and of the incredibly rich array of its component parts, animate and inanimate, with their complex atomic and molecular structures. So far has science come, especially in this century, that its achievements never cease to amaze us. In expressing my admiration and in offering encouragement to these brave pioneers of scientific research, to whom humanity owes so much of its current development, I would urge them to continue their efforts without ever abandoning the sapiential horizon within which scientific and technological achievements are wedded to the philosophical and ethical values which are the distinctive and indelible mark of the human person. Scientists are well aware that “the search for truth, even when it concerns a finite reality of the world or of man, is never-ending, but always points beyond to something higher than the immediate object of study, to the questions which give access to Mystery”.

 

 

(Johannes Paulus II, Fides et Ratio)

 

 

 

“Nulla lo disgustava quanto il malcostume, purtroppo non sempre rimasto estraneo all’ambiente universitario italiano, delle manovre dei candidati e dei loro protettori nei concorsi universitari. Fermi si valse della sua influenza per ristabilire, almeno nel campo della fisica, condizioni nelle quali il merito personale fosse il solo titolo valido senza distinzione di scuole.

Sotto l’influenza di Fermi si sviluppò così una generazione di giovani fisici dedicati alla scienza, all’insegnamento ed alieni dagli intrighi della politica universitaria, creando nell’ambiente quelle condizioni necessarie per un alto livello scientifico, che consistono non soltanto nell’accogliere i giovani più intelligenti e produttivi, ma anche nell’incoraggiarli con un riconoscimento proporzionato al merito di ciascuno. Viceversa, è ben noto che i favoritismi sono un mezzo efficacissimo per selezionare, nell’università come in qualunque organizzazione, gli elementi più scadenti.”

 

(da F. Rasetti, “Enrico Fermi e la Fisica Italiana”, in ‘Conoscere Fermi’ a cura di Carlo Bernardini e Luisa Bonolis, Società Italiana di Fisica, 2001).

 

 

 

 

SABLES MOUVANTS

 

Démons et merveilles 

Vents et marées 

Au loin déjà la mer s'est retirée 

Démons et merveilles 

Vents et marées 

Et toi 

Comme une algue doucement carressée par le vent 

Dans les sables du lit tu remues en rêvant 

Démons et merveilles 

Vents et marées 

Au loin déjà la mer s'est retirée  

Mais dans tes yeux entrouverts 

Deux petites vagues sont restées 

Démons et merveilles 

Vents et marées 

Deux petites vagues pour me noyer. 

 

Jacques Prévert                      

 

 

THE DAFFODILS

 

I wondered lonely as a cloud

That floats on high o'er vales and hills,

When all at once I saw a crowd,

A host, of golden daffodils;

Beside the lake, beneath the trees,

Fluttering and dancing in the breeze

 

Continuous as the stars that shine

And twinkle on the milky way,

They stretched in the never-ending line

Along the margin of a bay:

Ten thousand saw I at a glance,

Tossing their heads in sprightly dance.

 

The waves beside them danced; but they

Out-did the sparkling waves in glee:

A poet could not but be gay,

In such a jocund company:

I gazed-and gazed-but little thought

What wealth the show to me had brought:

 

For oft, when on my couch I lie

In vacant or in pensive mood,

They flash upon that inward eye

Which is the bliss of solitude;

And then my heart with pleasure fills,

And dances with the daffodils.

 

William Wordsworth